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Il premio Ciampi a Cristiano De André

Tu No, magica interpretazione di Cristiano
Il premio Ciampi a Cristiano De André - Alfredo Franchini

UN PREMIO meritato per un artista straordinario. Cristiano De André ha ricevuto il premio Ciampi in una domenica magica, il 19 gennaio 2020, a Livorno.  La motivazione della giuria, letta dal presidente Antonio Vivaldi, è decisamente importante: "Mai come nel caso di Cristiano De Andrè la vicenda artistica si è dipanata a così breve distanza da quella umana. La possiamo considerare un lungo dialogo con se stesso e con il padre Fabrizio, il suo grande viso in ascolto, questo per ricordare un altro ligure sommo come Eugenio Montale. Nel corso di una carriera ormai quasi quarantennale, Cristiano, oltre a dare prova di sé come eccellente strumentista, ha inciso canzoni in cui non ha avuto paura a dimostrarsi romantico oppure fragile oppure dubbioso. Da oggi lo possiamo considerare la voce di quelli che non si sanno rassegnare a una notte senza stelle da contare. In contemporanea, Cristiano ha percorso la strada emotivamente accidentata del repertorio paterno. Ha avuto la sensazione di essere l’incudine di un cognome inesorabile ma da qualche tempo il cammino pare più agevole. Di recente ha ultimato la tournée in cui ha ripreso Storia di un impiegato una scelta per nulla nostalgica anzi in sintonia con tempi oscuri nei quali è necessario scendere in campo. E in campo c’erano Cristiano e Fabrizio un duo imbattibile. Un premio speciale per una storia e un artista speciale". 

TU NO

LA canzone di Ciampi “Tu no” è diventata di Cristiano De André: la sua interpretazione, sul palco del Teatro Goldoni, ha dispensato emozione e brividi. E finalmente, ascoltando il canto di Cristiano, supportato dall’onirica chitarra di Osvaldo Di Dio, ho capito come Piero Ciampi abbia potuto scrivere “Tu no”: credo che più della penna abbia adoperato le unghie per scavare a fondo e il sangue delle sue ferite. Ne è la prova il verso “Ti ricordi via Macrobio? Qualche volta eri felice”, lasciando intendere, per contrarietà, una vita di frequente, o spesso, davvero triste e infelice. 
Ciampi ebbe molte donne ma solo due gli segnarono la vita e “Tu no” è dedicata alla seconda, Gabriella. Il maestro Gianfranco Reverberi assicura che Ciampi non ha scritto mai una bugia in musica e tutti i suoi versi sono riconducibili alla sua vita. Ma si sa che le canzoni miracolose lasciano a chi ascolta la libertà di riconoscersi; un po’ come i brindisi con il vino tanto caro a Ciampi cantore del rosso e del bianco, i brindisi in cui ciascuno mette i pensieri propri, le aspettative, le pene. “Tu no” con la voce di Cristiano De André sale le montagne della disperazione: “Tu non puoi andare via, sì lo so che non ho niente, si lo so che ti ho delusa, ma tu, amore, tu, hai amato i miei silenzi, hai capito i miei discorsi” … L’interpretazione è davvero intensa sull’arpeggio di Osvaldo Di Dio, colpisce al cuore e sembra chiedere: che vita è mai questa? Chi ascolta può riferirsi al proprio vissuto ma la canzone ci riporta alla realtà: Via Macrobio era la strada di Roma dove Ciampi viveva con Gabriella tra mille rinunce e miliardi di illusioni di cambiare vita. Il tono di Cristiano sale per sottolineare il dramma con meravigliosi grappoli di note: “E’ difficile capirsi, è difficile aiutarsi, lo so, è colpa mia… Tu no, aspetta no, se non so farti felice” … Tu no, cantata da Cristiano, diventa una poesia sonora. Prima di ricevere il premio Ciampi, Cristiano ha imbracciato la chitarra per cantare le Notti di Genova, (dal suo album Sul confine) e Creuza de ma per rimarcare il gemellaggio che gli organizzatori del Ciampi hanno fatto con Genova e in particolare con lo storico negozio di Via del Campo in cui si è svolta l’importante anteprima della giornata livornese.
 
Livorno, una serata magica

Musica, poesia, squarci di vita, una serata memorabile quella del Premio Ciampi a Cristiano, un riconoscimento che suggella la carriera fatta di studio e di sacrifici perché non si diventa un polistrumentista d'eccezione senza sforzi, e di una gavetta fatta da centinaia di concerti per poi arrivare al trionfo di pubblico come nell'ultimo tour.  Al momento della premiazione sul palco, Cristiano ha voluto chiamare due amici: Laura Monferdini e il tenutario di questo sito, con la differenza che Laura è la testimone del gemellaggio tra Genova e Livorno, costruito a partire da questa edizione del Ciampi. Io, privo di titoli se non quello di essere amico di Cristiano, ho avuto il privilegio di condividere un momento così prezioso. La giornata era iniziata all'insegna delle vibrazioni del cuore: due musicisti hanno dialogato coi loro strumenti, affacciandosi dalle finestre delle case di Amedeo Modigliani e di Piero Ciampi, una di fronte all'altra, prime avvisaglie dell'emozione che avremmo vissuto poi in teatro. E a spiegare a noi amici, a me, a Laura Monferdini, a Simona Micieli, la cantante calabrese che ama la canzone d'autore, dove va il cuore quando le note si dipanano allontanandosi dal do centrale del pianoforte, è arrivato il maestro Gianfranco Reverberi. Tutti a celebrare la vittoria di Cristiano.